se vuoi la mia opinione, di str0nzate, in questo sito da barzelletta se ne leggono pure troppe.
sono daccordo con Ironmember, che ha posto l'accento sull'importanza di un fattore in particolare.
io ti parlo per esperienza, ho una reflex da meno di un anno, e da quando l'ho comprata ho scattato più di 30.000 foto, con i 5 diversi obbiettivi che ho preso (oltre al tuttofare del kit, ho un 50mm f/1,8, un 300mm, un 10-20, ed un sigma 105 macro), e la varia attrezzatura che nel frattempo continua ad aggiungersi.
naturalmente le prime uscite su 500 - 600 scatti, se ne salvavano 10 o 20, perchè gli altri facevano schifo. ora se sto fuori un pomeriggio, scatto magari 150, 200 foto, ma di quelle ne cestino proprio poche. tutto senza mai toccare nessun libro, basando la mia crescita solo sull'esperienza, e sui consigli ricevuti da altri amici, o trovati su siti seri (quindi non qui). e ovviamente su una lettura approfondita del manuale, approfondita e che continua ancora adesso.
solo ultimamente (nell'ultimo mese per intenderci), per pura curiosità e voglia di crescita, ho acquistato e letto 3 libri di fotografia del tanto osannato Michael Freeman nonchè 1 di Scott Kelby.
ebbene, sarai sorpreso di quanto sto per rivelarti:
codesti libri sono - letteralmente - infarciti di ovvietà e concetti ridondanti, oltrettutto in gran parte superati.
sono rimasto esterrefatto dalla prosopopea con la quale i suddetti maestri cercano di spacciare concetti, tra l'altro del tutto banali, come segreti da sempre gelosamente custoditi da una mistica setta di iniziati, ed ora in procinto di essere finalmente rivelati anche a noi poveri esseri inferiori.
di più, se apri un libro di Freeman, vieni a scoprire che, secondo questo grande artista, una sua foto non è semplicemente mossa perchè gli è venuta male, ma anzi, il mosso è del tutto intenzionale, perchè c'è tutta una tecnica, uno studio ed una cultura fotografica alle spalle di qualsiasi c@gata che esce dalla sua macchina (con rispetto verso questo grande maestro così osannato da molti frequentatori di questo sito).
francamente penso che si possa imparare molto di più su come si fotografa, leggendo un libro di pittura; se poi qualcuno mi viene a dire che, per imparare come si compone l'inquadratura di una foto, bisogna leggere un libro di fotografia, mi viene da pensare... ma io per esprimermi attraverso la fotografia, ho bisogno di andare a scopiazzare le tecniche altrui? ho bisogno di leggere un libro di Freeman per capire come dare un senso dinamico alla mia idea di un momento?
@semplicemente: con tutto il rispetto per ogni artista o presunto tale, ma così sono capace anch'io di andare in un luogo esotico, fotografare un aborigeno mentre sta c@gando, e proclamare che questa è arte. magari usando volutamente tempi lunghi, per dare un effetto più dinamico alla scena, aiutato in questo dalla forza di gravità.
@gabriele: quando avrò il privilegio di ammirare qualche tuo scatto, accetterò le tue critiche sui miei, i quali senz'altro non sono capolavori, ma sicuramente sono migliori di quando ho iniziato. il senso del mio discorso è tutto li, senza cercare polemiche ne bisogno di assumere atteggiamenti presuntuosi o arroganti.
se leggo consigli su come fare foto di un matrimonio o foto di ritratto, da esperti o presunti tali, con modalità che non si usano più da anni, mi viene da pensare che alcune teorie siano in evoluzione. non sto parlando di regola dei terzi o fibonacci o sezione aurea. fare foto ai fiori col telo nero dietro, poteva essere una cosa carina 30 anni fa, per farti un esempio, ma ora ha rotto il c@z (detto da un amico vivaista, e confermato da amici fotografi, non dal gelataio o dal salumiere). se vogliamo fare un paragone terra terra, magari 10 anni fa Kelby o chi per lui poteva consigliare di fotografarsi le gambe in riva al mare, mentre ora francamente questo genere di foto ha rotto i c0gli0ni (ripeto: esempio estremizzato).
sfocato è una cosa, mosso è un'altra, ma fotografare una scena di pesca a tarda sera, in condizioni di luce scarsa, con le figure che sono palesemente mosse, non me la puoi chiamare arte: è semplicemente una foto che è venuta mossa perchè c'era poca luce. solo che se la scatta il maestro Freeman di turno, è il risultato di una cosa voluta, quindi è arte, mentre se la scatto io è mossa, perchè (secondo te) non conosco le regole della fotografia. il risultato di questo delirante trend è che, ad esempio, opere d'arte come una tela completamente bianca raggiungono quotazioni di milioni di euro. questo grazie ai lobotomizzati che idolatrano l'artista in quanto tale, facendo così