L'effetto che tu descrivi si può ottenere in diversi modi. Questo, è possibile farlo anche con alcune fotocamere che ti permettevano di modificare un unico colore, trasformandolo in un colore diverso, o lasciando quel colore e fare diventare tutto il resto b/n. Ovviamente, lo si può fare anche in post produzione con un qualsiasi programma di grafica.
Gli iso di una fotocamera vanno regolati in base alla luce. Più luce hai per fotografare, più bassi devono essere gli iso. I diaframmi, invece, si regolano in base alla profondità di campo che si vuole avere. Se vuoi più pdc (profondità di campo) devi chiudere i diaframmi, se vuoi pochissima pdc, devi aprire i diaframmi. La Profondità di Campo e' la definizione della area di messa a fuoco per un dato obiettivo ad una data apertura del diaframma, quella zona (profondità ) della foto cioè che presenterà soggetti perfettamente a fuoco.
La regolazione della apertura del Diaframma e' il secondo (non in ordine di importanza) importante parametro a disposizione del fotografo per personalizzare lo scatto, esso consente di variare la quantità di luce che la pellicola/sensore ricevono durante il tempo di apertura dell'otturatore.
La misurazione di questo parametro e' effettuata tramite dei numeri, preceduti dalla lettera "f", che rappresentano il rapporto tra l'apertura del diaframma e la lunghezza focale dell'obiettivo, minore e' il numero maggiore 'e l'apertura del diaframma e viceversa, in una sequenza che di solito in ottiche standard inizia da f2 (Maggiore apertura) e termina a f22 (Minore apertura), ma sono frequenti gamme più ampie di regolazioni.
La capacità di una ottica di permettere maggiori aperture del diaframma ne certifica un certo tipo di qualità , una ottica con apertura massima di f1,4 permetterà maggiore creatività di una ottica di pari focale ma con apertura massima di f2,8, e' per questo motivo che nella identificazione delle ottiche si evidenziano lunghezza focale ed apertura massima del diaframma
I tempi, infine, servono a congelare i movimenti e ad evitare i mossi.
"Il tempo di scatto e' misurato sulle macchine fotografiche in secondi e frazioni di essi, in un range che, normalmente, va da 1/4000 a 30 sec e ulteriore Posa B, i valori utilizzati in situazioni normali si posizionano intorno a 1/125 spostandosi verso tempi più veloci per situazioni di luce migliore o "congelamento" dell'azione sportiva oppure verso tempi più lenti per condizioni di luce peggiori o necessità di "dinamicita"
La sua funzione principale quindi e’ quella di permettere una corretta esposizione della foto, e grazie infatti ai tempi impostati che possiamo dare al nostro scatto la giusta “esposizione”, ne troppo scura (sottoesposta) ne troppo chiara (sovraesposta)"